Ottobre 1944 - il grande rastrellamento in Valchiusella: l'attacco a scalaro

Ottobre 1944  il grande rastrellamento in Valchiusella:
la situazione generale – l’attacco a Scalaro

Nel nord Italia, tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia, erano nate, tra l’estate e l’autunno del 1944, numerose repubbliche partigiane, piccoli laboratori di democrazia nella gestione del potere politico e amministrativo: l’avanzata angloamericana, la liberazione di Roma e di Firenze (fine agosto), sembravano rendere ormai vicina la fine della lotta.

L’autunno vede invece un progressivo rallentamento dell’offensiva alleata e dell’avanzata verso il nord.
Questo crea gravi difficoltà per i partigiani e permette ai tedeschi di spostare, dal fronte alleato, alcune divisioni per organizzare massicce azioni di rastrellamento e repressione
La Valchiusella era priva di presidi tedeschi, mentre le forze partigiane erano ormai molto numerose dopo il nuovo insediamento della Losna a Rueglio.
Per il gruppo di Piero Piero inoltre, la zona era vitale per continuare a far arrivare i rifornimenti ai propri partigiani in Val Soana. Infatti, quando la brigata Mazzini a metà agosto si era insediata in valle, Piero Piero aveva chiesto
“di tenere la parte bassa della Valchiusella sgombra per non far notare formazioni partigiane, per evitare il rastrellamento nelle vallate, per poter proseguire il nostro necessario vettovagliamento nella val Soana…finchè al comando vi erano Loris ed Enny, aderendo alle mie richieste tutto proseguì per il meglio …un mese orsono riprese il comando di detto distaccamento il Comandante Pedro, scarcerato….egli ritenne opportuno trasferire il distaccamento aumentato di forze in bassa valle, ossia a Vico Canavese. facendo notare al comando nazifascista un aumento di forze partigiane….il comando avversario spinto da questo aumento di forze ritenne opportuno un rastrellamento con forze preponderanti
Lettera di Piero Piero al Comando centrale delle Brigate Matteotti dopo i rastrellamenti di ottobre ISTORETO BMat ac

Obiettivo della massiccia e violenta azione del 14 e 15 ottobre, condotta da truppe tedesche e traditori russi inquadrati nella Wermacht, sembra quindi essere stato, oltre alla volontà di colpire le formazioni partigiane della valle, quello di bloccare i rifornimenti alle formazioni Matteotti della Val Soana.
L’operazione in Valchiusella è preceduta, la sera del 13 ottobre, da un attacco ai garibaldini insediati nella zona di Quincinetto: dopo un violento scontro a fuoco i partigiani ripiegano:
“di lì ci siamo ritirati su Scalaro e con la maggior parte abbiamo proseguito verso il colle del Gallo per la Valchiusella. A venti metri dal colle ci siamo schierati in assetto di guerra. All’alba i tedeschi sono venuti su in ordine sparso. Noi li abbiamo lasciati venire a tiro e ne abbiamo colpiti cinque. Loro hanno cessato il fuoco e noi abbiamo attraversato il colle e giù di corsa verso Traversella…abbiamo proseguito per Chiara, non per la strada ma nei dirupi tra i boschi. Con me avevo 60 uomini. Essendo pratico della zona cercavo di farli passare al sicuro risalendo la china che porta alle montagne di Inverso e Trausella. Intanto è venuta notte ed io guardavo giù in basso Traversella, tutta un bagliore di fiamme….nella notte siamo scesi ad Inverso ed abbiamo guadato il Chiusella e raggiunto i laghi di Meugliano….di li abbiamo proseguito per la miniera di Brosso.”
Testimonianza di Marino Chiolino ”Barolo”, vicecomandante della 183° Garibaldi, ANPI Ivrea




Sopra Scalaro i tedeschi fanno irruzione in una baita dove vengono sorpresi nove garibaldini del distaccamento Caralli. Otto sono catturati e saranno fucilati due giorni dopo a Traversella, mentre uno, “Ridolini” riesce a fuggire verso la Valchiusella:
“sono riuscito a scappare ma mi hanno preso al braccio destro…ferito, sono sceso da Scalaro, poi sulla Cavallaria e a Brosso: lì c’era il rastrellamento in pieno e mi sono rifugiato in una baita. É arrivato Alimiro con quattro-cinque persone e mi hanno portato alle miniere di Brosso”

Testimonianza di Antonio Giannino “Ridolini”, di Baio Dora, in Fino, La Resistenza in Valchiusella, 1991




TESTI E FOTOGRAFIE TRATTE DAL SITO VALCHIUSELLA.ORG

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